domenica 11 dicembre 2011

Lago Nero Campolino dal Sestaione

SESTAIONE LAGO NERO CAMPOLINO
18 luglio 2003

Non avventuratevi in sentieri non segnati dal bianco rosso del CAI vi potreste trovare in difficoltà, come è successo al nostro gruppo. Avevamo sia l'altimetro che la bussola, oltre alla cartina ovviamente, ma non avevamo la cosa più importante "il punto" di riferimento. Per un bel pò abbiamo vagato nel bosco della "Riserva Naturale Orientata di Campolino". Dovevamo scendere di quota nel bosco, nella speranza di trovare la strada che porta a Pian di Novello oppure il torrente Sestaione non è stato facile. Ad un tratto usciamo dla bosco fitto, e finalmente abbiamo potuto fare il "punto": abbiamo visto in lontananza il M. Cimone, e molto più vicino la palestra di roccia, sotto di essa scorre la strada dove abbiamo lasciato l'auto: Abbiamo puntato la nostra bussola su Nord e con un pò di esperienza, e molta voglia di uscire dal bosco, prima che si facesse buio, siamo riusciti a trovare una traccia di sentiero, che ci ha portati proprio all'Orto Botanico. Scherzandoci sopra, ci siamo proposti come agenzia di Viaggi nel Mondo, o perlomeno del nostro Appennino.

DESCRIZIONE di come arrivare al punto di partenza:
Da Firenze prendere l'autostrada per Pistoia, uscire e prendere la statale per l'Abetone, dove poco prima : località Le Regine e precisamente alla fonte Vaccaia, giriamo a sinistra con cartellonistica per Pian di Novello e Orto Botanico.

DESCRIZIONE:
Dall'Orto Botanico m.1300 circa, continuiamo fino ai vecchi impianti sciistici delle gabbiovie del Sestaione, ormai obsolete, prendiamo il sentiero n.104, che in salita ci porta fino al Lago Nero m.1730 e al relativo rifugio. Il lago è un esempio bellissimo di specchio d'acqua appenninico, ed è pieno di "Tritoni". Sopra di noi svettano le Alpi Tre Potenze m.1940. Continuiamo con il sentiero n.100, che scorrendo sotto cresta, ci porta fino alla Foce di Campolino m.1839, continuiamo col solito sentiero fino al vecchio Rifugio di Campolino, ormai abbandonato e fatiscente dopo la chiusura degli impianti da sci.
Dopo la sosta panino ci viene voglia di andare in cresta a vedere il panorama su l'altra vallata, compreso il solco dell'Orrido di Botri [altra uscita da non perdere]. Da questo momento inizia l'avventura ,non riusciamo a trovare i segni bianco rossi del sentiero che in breve e in discesa ci avrebbe portato al punto di partenza. Prendiamo invece, una traccia di sentiero, che nel nostro immaginario avrebbe dovuto portarci, in traverso, a ritrovare i segni del sentiero giusto....non è stato così. A questo punto, l'esperienza ci insegna di tornare indietro per ritrovare i segni, questa volta ha prevalso l'altra faccia della medaglia: l'avventura, e ci siamo ritrovati a fare i conti col il meraviglioso, ma fitto bosco di Faggi e a mettere alla prova, le nostre capacità topografiche. Come si dice tutto bene quel che finisce bene.

CARTA NUOVA: Dream Carta Escursionistica dell'Appennino Pistoiese 1:25000
ORE CAMMINO: 4 [senza sbagliare]
DIFFICOLTA: 





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